La Storia
La compagnia teatrale Tét (Teatro Etoile Trieste) nasce tra aspettative, speranze e dubbi da affrontare in un’afosa notte del 2009, durante uno degli stage estivi organizzati da Etoile. L’entusiasmo, l’affiatamento e l’impegno dimostrati dagli allora studenti Michele Amodeo, Vanjal Dapretto, David Meden, Jan Nacmias Indri, Pilar Prenc, Alex Ronci e Giuliana Tumia avevano convinto la direzione di Etoile ad avviare un progetto di accompagnamento formativo che portasse alla costituzione di un dipartimento distaccato triestino.
Il direttore artistico Daniele Franci cura la regia della prima produzione teatrale di Tét, presentata nel 2009: “La barchetta di carta scritta”, performance in cui un giovane triestino rientra nella propria città natale dopo anni di assenza. Un ritorno attraverso luoghi che hanno segnato la sua crescita ed i momenti più importanti della sua vita, un viaggio che per descriversi trova le parole in testi di grandi autori come Pirandello, Baricco ed altri. Per la messinscena si uniscono al gruppo originario Francesco Molino e Riccardo Amodeo come attori e Piero Tumia come responsabile luci e suoni.
A cavallo tra il 2009 e il 2010 viene organizzato, con l’ausilio di Tét lo stage teatrale invernale residenziale “WEST” (Winter Etoile School Trieste), rivolto a ragazzi dai 15 ai 26 anni provenienti da Italia, Francia e Olanda. Scopo del progetto è la produzione di uno spettacolo che tratti il tema della psichiatria e che, allo stesso tempo, avvicini i giovani partecipanti ad un argomento così delicato. Viene realizzato, quindi, un vero e proprio “documento” in 6 quadri in cui viene ripercorsa la storia e la grande svolta che ha impresso la legge 180, promossa e sostenuta dal Prof. Franco Basaglia. Lo spettacolo, portato in scena presso il Teatrino “Franco e Franca Basaglia” di S. Giovanni Ex Ospedale Psichiatrico di Trieste il 5 gennaio, è stato replicato il 10 febbraio in occasione del convegno mondiale della psichiatria sulla riforma basagliana.
Nel 2010 nasce “Frame of Space”, la seconda produzione di Tét, un percorso in cui le ferree e costanti regole della scienza si contrappongono a racconti di vita vissuta, mutevole e imprevedibile, i cui protagonisti sono gli stessi attori. Uno studio di teatro – danza che gioca sulla ricerca dello spazio ideale di ogni individuo, un racconto vero e vissuto in grado di mettere in contatto ognuno con il proprio spazio desiderato.
Il 2011 è l’anno dei cambiamenti sia di genere teatrale che di componenti: dal teatro di ricerca e installazione si passa alla commedia “Amleto… nel bel mezzo di un inverno infausto” in cui un regista, una produttrice e una sgangherata compagnia di attori tentano l’impossibile per risollevare le sorti di Hope, un piccolo paesino della campagna inglese dimenticato da Dio, andando in scena con il “loro” Amleto. Per questa nuova produzione entrano nel gruppo Giulia Perco, Costanza Blaskovic, Riccardo Rosselli e Sara Pagliaro mentre David Meden e Daniele Molino vengono ammessi all’Accademia del Piccolo Teatro di Milano, con grande soddisfazione ed emozione di tutto il gruppo.
Nel 2012 Tét produce un progetto di teatro negli asili, portando in scena un adattamento della fiaba “Pollicino” NELL’ASILO?. Il riscontro è molto positivo tanto che il gruppo viene richiamato l’anno successivo, presentando questa volta un adattamento di “Biancaneve e i sette nani”.
Sempre nel 2012 prosegue in parallelo la produzione di un nuovo spettacolo “Ambasciator non porta pena”: la predilezione del gruppo per il genere comico lo porta a cimentarsi in questo nuovo testo, liberamente ispirato a “Don’t drink the water” di Woody Allen. La commedia è il loro quarto lavoro assieme e ha debuttato a Reggio Emilia il 14 dicembre 2012. Ci troviamo in un’ambasciata americana situata in una nazione dell’est, dietro la cortina di ferro, in piena guerra fredda. Gli Hollander, bizzarra famiglia proveniente dagli Stati Uniti piomba nell’ambasciata, inseguita dalla polizia sovietica: ad accoglierli trovano lo sprovveduto Axel Magee che fa le veci della madre ambasciatrice temporaneamente assente. Il povero Axel si trova a dover fronteggiare un vero e proprio incidente diplomatico: tra le stranezze esilaranti della famiglia americana, gli equivoci creati dallo sprovveduto Axel e i tentativi di fuga, gli Hollander alla fine riusciranno a scappare? La rappresentazione marcia su un ritmo incalzante e brioso, sulla caratterizzazione dei singoli personaggi e su un’energia che rivela l’affiatamento del gruppo e la profonda passione e serietà con cui si dedica al teatro. Tra colpi di scena e gag spassose, lo spettacolo riscuote un successo che non ha eguali rispetto alle produzioni precedenti: “Ambasciator non porta pena” viene replicato a Trieste e Opicina, riempiendo entrambi i teatri e ottenendo consensi favorevoli. Al gruppo si uniscono Gianluca Tamaro e Letizia Amodeo come attori, Antonio Cattarini come tecnico luci e suoni.
L’accoglienza più che positiva del pubblico e l’entusiasmo del gruppo nel replicarlo, convincono Tét a puntare su “Ambasciator non porta pena”, motivo per cui viene proposto ad alcuni concorsi teatrali sul territorio nazionale. Nell’estate del 2013 lo spettacolo viene selezionato per partecipare al IV festival itinerante del teatro amatoriale per il conferimento del premio Mascherini. Lo spettacolo viene replicato il 18 ottobre del 2013 ad Azzano Decimo e riceve ben 8 nominations su 9 possibili. In occasione delle premiazioni, avvenute il 26 ottobre, Tét porta a casa ben 4 prestigiosi premi: miglior spettacolo per le compagnie FITA di Pordenone, miglior scenografia, miglior regia e premio per il gradimento del pubblico, oltre alla soddisfazione di aver fatto parte della terzina finale per il conferimento del premio come miglior spettacolo. Durante la serata il gruppo è stato più volte destinatario di svariati complimenti, il cui denominatore comune verteva sulla sorprendente professionalità dei suoi componenti e dello spettacolo, nonostante la limitata esperienza data la giovane età.
Sulla scia di un riscontro tanto positivo quanto gratificante, Tét continua a portare avanti la promozione di “Ambasciator non porta pena”, cercando di farsi conoscere anche in territorio extra-regionale. L’entusiasmo, l’energia, l’affiatamento, l’impegno, la dedizione sono gli ingredienti che questo gruppo da 5 anni amalgama con cura e costanza e che l’hanno portato da un’embrionale e audace proposta ad un risultato di qualità, riconosciuto sia dal pubblico che dai veterani del settore. Tét ha tutta l’intenzione di continuare a percorrere la strada del teatro amatoriale con serietà e con quel pizzico di magica follia che contraddistingue il teatro e la variegata gamma di personalità dei componenti tetiani. Il gruppo, sull’onda di una rinnovata fiducia nelle proprie risorse e capacità, è fermamente deciso a cimentarsi in nuove sfide e promozioni, a farsi conoscere al di là dell’ambito triestino. La loro filosofia potrebbe essere sintetizzata nel loro personale urlo di battaglia: “TUTTO QUEL CHE LA DA”, a testimoniare la forza di un gruppo che con tanta passione si dedica alla meravigliosa arte del teatro.
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