Programma Teatro Lab 2016

ANTEPRIMA DEL FESTIVAL
Sabato 27 Febbraio 2016

 TEATRO FRANCO TAGLIAVINI NOVELLARA

Ore: 10.00 e Ore: 20.30

“Emotions Project”

di Laura Alberti, Ilaria Vignolini, D. Franci 

CoProduzione internazionale

Docenti referenti: Marie Noelle Bouvier, Marten van der Weele

Direzione artistica Daniele Franci 

Con gli allievi degli Istituti

Galvani Iodi – Reggio Emilia – Italia,
Bell’ Etoile – Bordeaux, Francia
Etoile International – Utrecht. Olanda
Etoile Centro Teatrale Europeo
FITA Federazione Italiana Teatro Amatori

 

Emotions project è la performance internazionale che segna l’anteprima del Festival Internazionale Teatro Lab 2016.

Più di 70 ragazzi provenienti da Italia, Francia e Olanda saranno coinvolti nella messa in scena di uno spettacolo di teatro danza sul tema delle emozioni.

Una principessa, una adolescente, dal volto sempre disegnato dal sorriso, viene mandata in missione per scoprire l’importanza delle emozioni e del loro importante ruolo nella crescita di ogni essere umano. Una fiaba contemporanea che racconta il viaggio della protagonista attraverso l’ansia, il dolore, la paura ma anche l’amore e quelle emozioni che spesso ci spaventano ma che non sono altro che una nuova pagina della nostra meravigliosa avventura che è … crescere

 

Dario Fo

Un pittore recitante, inaugura la sua mostra

“MISTERO BUFFO”

Museo dei Gonzaga, Rocca di Novellara

Tutte le domeniche ore 10.00-12.30 e 15.00-18.30

3 aprile – 4 maggio

Inaugurazione della mostra domenica 3 aprile ore 16.30

Presso Teatro Franco Tagliavini

 

INAUGURAZIONE DELLA
7° EDIZIONE DEL FESTIVAL

Domenica 3 Aprile 2016

TEATRO Franco Tagliavini NOVELLARA

Apertura Ufficiale del Festival

Ore: 20.30

“Golosamente”

ITAF
ITAF International Theatre Academy of Fita

Scuola permanente di alta formazione delle arti dello spettacolo

Teatro danza – Fuori concorso

Regia: Daniele Franci

 

Mangia in maniera tale da mangiare ciò che tu mangi, e non in maniera tale da essere divorato dal tuo pasto “.

“Golosamente” è questo, semplicemente, uno spaccato di vita reale, che non vuol insegnare nulla.

Sette ragazzi interrogano la propria nudità esplorando senza retorica anche le terre più desolate dell’animo umano.

Quadri in bianco e nero che vorticano ad un ritmo mai costante attorno ad un tema sempre attuale ma che troppo spesso viene messo in sordina, come un suono di violoncello quasi impercettibile, ma presente. Li nelle vite di molti, ragazzi e adulti.

Un invito, in ultima analisi, sussurrato umilmente: cercare di nutrirsi di un Amore che non rimarrebbe indigesto se preparato per noi stessi.

 

 

Martedì 5 Aprile 2016

Ore: 9.00

Golosamente

ITAF
International Theatre Academy of Fita

Ore: 10.45

Il Paese In Valle Va Alla Guerra

Scuola: IIS “Italo Calvino”

Città: Rozzano (MI)

Categoria: Prosa

Trama: Durante la Prima Guerra Mondiale. Questa è la loro storia – una storia di nascite in casa con la levatrice, di giochi infantili e di guerre tra famiglie, di Maestri elementari e di Parroci, di amori e di emigrazione. Ma è anche la storia di una civiltà che non c’è più, del mondo della montagna e della povera economia di montagna, tra agricoltura, pastorizia e lavorazione del ferro. Ma è anche la storia di una guerra dove i ragazzi andavano cantando e da cui quelli che sono tornati sono tornati che non volevano più sentirne parlare, di guerra. E di tutti quelli che non sono tornati più.

Ma in tutto questo è anche la storia del momento in cui si è fatta davvero l’Unità d’Italia.

Consigliato per: Scuole medie inferiori e superiori perché il racconto è assolutamente fruibile per scoprire cos’è stata quella Guerra e qual è il fondamento dell’Unità d’Italia. In un momento in cui tutto il mondo si trasforma conoscere le radici della propria storia diventa elemento fondante dell’incontro con l’altro e del futuro da costruire.

 

Mercoledì 6 Aprile 2016

Ore:9.00

L’Uomo Di Fumo

Scuola: Liceo Scientifico Statale“Tullio Levi Civita”

Città: Roma (RM)

Categoria: prosa

Trama: Liberamente tratto da “Il codice di Perelà” di Aldo Palazzeschi, lo spettacolo all’apparenza leggero e fiabesco nasconde un significato denso. Chi è l’uomo di fumo? L’uomo di fumo è Perelà, uscito dalla cappa di un camino dove per più di trent’anni le sue tre madri, Pena, Rete e Lama, hanno bruciato legna e raccontato storie sul mondo; il fumo con il passare degli anni condensa a tal punto da prendere vita e coscienza di sé fino a decidere di uscire dalla sua nicchia sicura. Perelà si incammina così nel mondo tangibile incontrando via via molti personaggi. Egli conosce le persone più importanti della città: il re Torlindao, che gli affida l’importante compito di redigere il nuovo Codice della città, molte donne, che gli confidano passioni e amori sensuali (una di loro Oliia di Bellonda si innamora di lui) e personaggi curiosi come Iba, il principe Zarlino e Alloro. Proprio il domestico Alloro cambia le sorti di Perelà, egli, infatti, nel tentativo di emularlo si dà fuoco, rendendo l’uomo di fumo colpevole agli occhi del popolo. Condannato dalla folla e incarcerato dall’autorità, Perelà riesce attraverso il camino della sua cella a liberarsi e scomparire nel cielo.

Perelà in realtà non è niente, è solo fumo, egli non agisce, non giudica e non esprime emozioni. Riflette l’essenza stessa della società, non è mai portavoce di un’idea o di un pensiero; insomma non esiste o esiste in quanto creato dai voleri stessi degli altri, egli è ciò che la gente vuole che sia, specchio della società stessa, passa dall’essere oggetto di curiosità, poi di ammirazione, infine di disprezzo.

Da vedere tenendo presente la natura allegorica e sapendo che dietro ogni parola, per quanto appaia frivola e leggera si nasconde un significato ben più profondo. Solo così si può cogliere la grandezza e l’ironia dell’opera.

Consigliato per: scuole elementari perché lo spettacolo assolutamente fiabesco e ricco di personaggi riporta ad un’atmosfera surreale. Il linguaggio utilizzato è di assoluta semplicità e fruibilità. La messa in scena è ricca di immagini oniriche: i costumi e le scene sono realizzati con oggetti e materiali quali carta, gomitoli di lana, gommapiuma, ecc, mezzi tutti che regalano, alla rappresentazione, un carattere artificioso e accogliente allo stesso tempo. L’utilizzo del gioco sia linguistico che scenografico e costumistico consente una via d’accesso alla comprensione e alla partecipazione anche dei più piccoli. In una chiave più concettuale i personaggi si fanno portatori delle emozioni primarie (gioia, tristezza, rabbia, …) capaci di coinvolgere il pubblico e connotare lo spettacolo di quella universalità caratteristica di queste forme di espressione. Il carattere allegorico dell’opera consente una comunicazione a più livelli, dal più semplice e immediato a quello più raffinato e simbolico.

Scuole medie inferiori e superiori in quanto la valenza simbolica aiuta i ragazzi a confrontarsi con il pensiero astratto, nelle sue logiche e opportunità. Tutto ciò che si può cogliere nell’impatto con la rappresentazione scenica suggerisce un livello più alto di analisi e nuove possibilità di comprensione e confronto con un terreno a loro noto, la fiaba, il sogno, il gioco, ma con strumenti nuovi: il simbolo, la metafora, l’astrazione, che li catapultano verso un mondo più adulto. L’utilizzo delle emozioni come veicolo di espressione privilegiato diventa un mezzo d’incontro tra i personaggi e connota le relazioni tra essi. Le nuove interazioni sociali, tipiche dell’età di questi spettatori, fanno quindi da specchio alle qualità emotive e relazionali dei personaggi. Ragazzi di scuola superiore trovano in esso espressione del mondo attuale. Nello spettacolo si rintracciano temi come: l’integrazione, la comunicazione, l’espressione delle emozioni, l’individuazione di sé, la crescita, il confronto con l’altro. Tutti temi su cui i ragazzi di questa età sono chiamati a confrontarsi. La rappresentazione dà modo a chi la interpreta e a chi ne è spettatore di immergersi, attraverso strumenti di messa in scena semplici ma concettualmente raffinati, nel mondo complesso delle emozioni e della loro espressione, della coscienza e consapevolezza di sé in relazione al mondo.

Adulti perché lo spettacolo consente una riflessione attenta sulle emozioni e sulle loro manifestazioni e attraverso il carattere metaforico suggerisce spunti di intervento per educatori e formatori. La nostra proposta è una visione alternativa, con un forte richiamo all’attualità e alla complessità della formazione emozionale dell’individuo.

 

Ore: 10.45

Donna Canfora

Scuola: IIS“L.Einaudi”

Città: Palmi (RC)

Categoria: Melologo

Trama: lo spettacolo si articola in cinque tempi brevi, alternando la recitazione alla musica e alla danza. Lo scenario sarà arricchito da immagini dei luoghi reali e/o da opere di artisti che l’hanno illustrata.

  1. I) Donna Canfora, gentildonna ricchissima; (Attrice e pianoforte)

Donna Canfora è una bellissima fanciulla che vive nel suo palazzo situato sul pianoro di Taureana di Palmi in Calabria che si affaccia sul mare. È amata da tutto il popolo per le sue straordinarie doti: generosa, gentile, abile nel filare e nel tessere.

  1. II) I mercanti orientali a Torre Ruffa; (Attori, Ballerini, Pianoforte, Rumorista)

La fama della sua bellezza aveva oltrepassato il mare ed un principe Saraceno si era innamorato di lei senza neanche averla mai vista.

III) L’arcolaio, il sogno e il presagio funesto; (Attrice e pianoforte)

Donna Canfora vede in sogno il suo amaro destino. Nenia: “Intra l’uocchi arrussàti i suonno”

  1. IV) Acque cupe, quasi nere; (Pianoforte, tromba, rumorista) La musica racconta sentimenti.
  2. V) Addio per sempre (Attrice, Pianoforte, Rumorista)

Finale: un Canto d’Amore.

Consigliato per: scuole elementari, medie inferiori e superiori perché la trama del racconto è semplice, racconta sentimenti attraverso il linguaggio universale della musica e sfrutta la propensione dei ragazzi per il digitale e la tecnologia. (scenografia digitale). La storia non è più solo calabrese ma può appartenere a qualunque tempo e ovunque nel mondo. I sogni rubati non si collocano, non hanno scadenza e nessun colore. I sentimenti veicolano scelte e azioni e insegnano al di là dei fatti narrati inducendo alla riflessione.

L’eterogeneità della sua composizione e la varietà dei linguaggi utilizzati, lo rendono adatto a qualunque tipo di pubblico, colto, raffinato, neofita in quanto ciascuno può apprezzarne l’insieme o le parti che lo compongono.

 

 Giovedì 7 Aprile 2016

Ore: 9.00

Diecicentomille Lancillotto

Scuola: Liceo Classico e Scientifico “V.Imbriani”

Città: Pomigliano D’Arco (NA)

Categoria: Prosa

Trama: nella Repubblica di Anestèsia governa ormai da molti lustri Drakonius, drago ottuso, sordo e crasso che si spaccia per padre e salvatore del paese, avendolo salvato- a suo dire- da una catastrofe che nessuno dei suoi sudditi ha mai capito quale fosse (sebbene nessuno abbia il coraggio di dirlo, per non sentirsi stupido). Il drago impone decime, tasse, insulsi sacrifici di fanciulli e fanciulle soprattutto, per sostenere feste e banchetti a Palazzo, dove vive circondato da un nugolo di leccapiedi parassiti, guardie del corpo e teorici impegnati a indottrinare il popolo con seminari obbligatori sul drakopensiero. Prima dell’avvento di Drakonius, Anestèsia si chiamava Coràlia ed era un luogo sereno in cui gli abitanti vivevano lavorando e – soprattutto – cantando o suonando nell’Orchestra Infinita Coraliana, per ascoltare la quale la gente da ogni dove giungeva felice di partecipare a un grande evento permanente. Con l’avvento di Drakonius e del suo drakopensiero, molte trasformazioni alquanto repentine mutarono umore, abitudini e condotte di vita dei cittadini. Coràlia divenne Anestèsia per volere dello stesso Drakonius e i suoi cittadini – ormai sudditi – divennero stonati, scorati, confusi e, soprattutto, sempre più convinti che la felicità non sia di questo mondo e che l’unico modo per sopravvivere fosse assecondare il drakopensiero e non cercare grane. Abolita l’Orchestra Infinita, Anestèsia diviene il luogo dei rumori e delle cacofonie, dei perditempo e dei violenti, dei finti mendicanti, degli arroganti, dei disperati silenti. Torna un giorno ad Anestèsia Orlando Lancillotto, cittadino dell’antica Coràlia. Lancillotto è un fabbricante di canzoni, un uomo/orchestra, un poeta autore di emozioni sotto forma di canzoni che aveva scelto, prima dell’avvento di Drakonius, di lasciare il paese d’origine per girare il mondo e portare in esso un po’ della bellezza e della sapienza di Coràlia. Torna perché ha voglia di rivedere i suoi antichi affetti, la sua casa, i suoi amici, ma di tutto questo non trova più niente. Lancillotto ama Angelica, suo vecchio amore, ma promessa a Drakonius, ed è deciso a sfidarlo. L’occasione gli è data dal giorno del matrimonio di Angelica e Drakonius. Durante la cerimonia, inaspettatamente, nel pieno dell’evento, Orlando decide d’interrompere l’esecuzione e di parlare all’intero popolo di Anestèsia, invitandolo a risvegliarsi e a riconoscere tutte le menzogne e le bruttezze di Drakonius. Le sue parole emozionanti risvegliano in tutti il desiderio di tornare ad essere Coràlia e un canto allegro (“Dieci, cento, mille Lancillotto”) accompagna i passi furtivi e goffi di Drakonius che, cercando di non essere visto, se la svigna. Lancillotto se ne va insieme alla sua Angelica, prima di ripartire invita gli abitanti della nuova Coràlia a far sì che nessun Drakonius incuta mai più loro paura, perché la vera catastrofe è la paura che cancella ogni altra emozione.

Consigliato per: scuole elementari a partire dalla quarta classe, medie inferiori e superiori per il suo carattere di favola, per la semplicità della sua struttura drammaturgica e per l’importanza della tematica affrontata, restituita in forma di azioni sceniche dal chiaro carattere metaforico. Per il registro linguistico curato ma non complicato, accompagnato da una particolare attenzione agli elementi dinamici e musicali dell’azione che facilmente intercettano e trattengono l’attenzione anche dei più piccoli. Offre, inoltre, la possibilità di intercettare domande e riflessioni su temi che – decodificando il loro aspetto metaforico – possono offrire agganci anche a questioni d’estrema attualità e alle esperienze personali di ciascuno (sulla paura, sul coraggio, sulla speranza, sull’importanza degli altri nella vita di ciascuno). Lo spettacolo sollecita riflessioni approfondite anche su tematiche inerenti alla storia contemporanea quali, ad esempio, il controllo dell’informazione, la strategia della tensione, il senso e la natura della dittature.

 

Ore: 10.45

Agamennone – Il Processo

Scuola: ISIS “I.Bachmann”

Città: Tarvisio (UD)

Categoria: Prosa

Trama: l’azione scenica si svolge nell’antica Grecia, al tempo della guerra contro la città di Troia. Agamennone, capo dell’esercito greco, è tornato in patria vincitore, acclamato come un eroe dai suoi concittadini, celebrato coma la massima espressione della potenza ellenica. Su di lui, però, pende l’accusa di aver ucciso la figlia Ilfigenia, avendola sacrificata agli Dei per propiziarsene i favori. Sono gli stessi Dei a voler prendere le distanze dall’ingombrante figura di Agamennone, sottoponendolo ad un processo. Non vogliono, però, rimanerne implicati; per questo motivo affidano agli uomini l’arduo compito del giudizio. S’istruisce il processo e, scandalosamente per la mentalità greca, la presidenza del tribunale viene affidata ad una donna. Agamennone si difende dall’ignobile accusa di parricidio; Clitemnestra, sua moglie e madre di Ilfigenia, desidera che venga duramente punito. Difesa ed accusa cercano testimonianze a favore e contro l’illustre imputato nel tentativo di far assolvere o condannare Agamennone dal reato di “femminicidio”. Il verdetto della giuria concluderà lo spettacolo. Il ruolo femminile, la sua fragilità e la sua grandezza sono il vero protagonista della vicenda rappresentata.

Consigliato per: scuole medie inferiori e superiori perché l’argomento rientra tra gli obiettivi di Cittadinanza Attiva previste dalle normative scolastiche vigenti.

 

Venerdì 8 Aprile 2016

Ore: 9.00

Elena di Troia, Ovvero la Gioia di Vivere

Scuola: ITC “P.F.Calvi

Città: Padova (PD)

Categoria: Prosa

Trama: Elena di Troia, ovvero la gioia di vivere: Menelao e Elena tornano da Troia, trovano la figlia Ermione già grande e devono ora preoccuparsi della sua educazione. Il modello materno lascerebbe un po’ a desiderare, visti i precedenti, ma Menelao non ha la forza di opporsi nemmeno ora alla moglie che vuole educare la figlia ad una visione cinica ed utilitaristica della vita; la scenetta familiare viene ripresa dagli occhi attoniti del portiere di casa, disilluso sulla presunta virilità degli eroi greci.

Consigliato per: scuole elementari se gli alunni sono preparati ai temi, se guidati all’analisi dei testi. Le Baccanti sono un saggio di teatro danza, immediato e di impatto, anche se i temi sono più complessi. Le altre opere sono moderne ed offrono spunti di discussione a vari livelli, se guidati. Il tema della famiglia dai ruoli mutati in Elena di Troia, la figura paterna assente in Ora Buca. Dipende dall’età degli studenti delle elementari e dal docente che li guida. Sono comunque testi teatrali di grande valore, con interpreti giovani che cercano di presentare il loro studio.

Scuole medie inferiori e superiori considerando che i temi sopracitati sono fruibili per i preadolescenti sia per i linguaggi utilizzati che per gli allestimenti.

 

Ore: 10.45

Torekves

Scuola: ITCG “F.Niccolini

Città: Volterra (PI)

Categoria: Prosa

Trama: il testo si divide in tre momenti: una prima parte ironica e surreale, dove si ipotizza un nuovo episodio di dittatura e razzismo riferito al mondo d’oggi, quando i Lapponi diventano potentissimi, grazie alla scoperta di un’arma potentissima ed al finanziamento di un magnate anonimo siberiano. Iniziano una politica espansionistica e conquistano tutta l’Europa. Una prerogativa del loro dominio è il razzismo, in particolare contro la razza portoghese, senza un motivo evidente. Questo, però, segna un triste destino per Josè Mourinho, deportato in Lapponia, mentre Cristiano Ronaldo riesce a scampare alle persecuzioni fuggendo in Uruguay.

Nella seconda parte si parla di Arpad Weisz, allenatore dell’Ambrosiana Inter e del Bologna degli anni trenta, scopritore di talenti, come Meazza, e vincitore di tre scudetti e del torneo internazionale dell’esposizione. Weisz, ebreo ungherese, colpito dalle leggi razziali del 1938, costretto a fuggire dall’Italia e a rifugiarsi in Olanda, morì nel campo di sterminio di Auschwitz. La sua figura viene presentata attraverso dialoghi di avventori di un bar immaginario, dove viene anche vista la partita Bologna-Chelsea, finale del Torneo dell’esposizione e vinta dal Bologna di Weisz. La scena si conclude con un breve monologo di Weisz stesso che racconta la sua sorte.

Il terzo momento mostra e racconta la cosiddetta partita della vita, combattuta da nazisti ed un’ipotetica formazione di calciatori che si sono opposti ai regimi totalitari del Novecento (fascismo, stalinismo, nazismo). La scena prende spunto da un fatto realmente accaduto in Ucraina, quando una formazione di deportati sconfisse una formazione di nazisti e questo portò all’uccisione di tutti i giocatori ucraini.

Il testo si conclude con una riflessione dell’attore/Weisz sul presente e con un augurio che certi orrori non si ripetano più.

Le tre parti sono inframezzate da interventi musicali dal vivo con canzoni di autori blues e folk americani, come Woody Guthrie e Leadbelly.

Consigliato per: scuole elementari e medie inferiori perché il linguaggio è molto semplice e quotidiano; la tematica è trattata con leggerezza e resa più fruibile attraverso interventi che possano attrarre l’attenzione: filmati scenografici, musiche, presenza di uno sbandieratore. Ai monologhi si affiancano dialoghi divertenti da bar sport. Inoltre si è voluto trattare argomenti difficili come il nazismo e il razzismo attraverso un fattore interessante per i ragazzi come il calcio.

Scuole medie superiori perché lo spettacolo, pur nella sua semplicità e scorrevolezza, propone una riflessione profonda sull’oggi e sui pericoli, purtroppo avvalorati anche da fatti recenti, di ritorni di regimi ed ideologie oppressivi ed intolleranti, che negano le libertà civili e religiose. Di fronte a tali pericoli si pone l’esempio di persone comuni, che con dignità e coerenza si sono opposte nei fatti alle idee dei loro oppressori.

 

Sabato 9 Aprile 2016

Ore: 21.00

Parole Per Dacia

Voce: Dacia Maraini e Mauro Pierfederici

Autrice di narrativa, poesia, teatro e saggistica, acuta e sensibile indagatrice della condizione della donna, ha spesso delineato nei suoi testi figure femminili complesse e determinate, inserite in una più ampia riflessione su molteplici temi sociali, affrontati in un prospettiva storica.

 

Domenica 10 Aprile 2016

Ore: 20.30

Ciliegi Senza Profumo

Scuola di Teatro di Etoile – “Corso A”

Categoria: Prosa

Trama: La pièce parla di una famiglia aristocratica, in evidente decadimento, al ritorno nella sua proprietà (che comprende un meraviglioso, enorme giardino dei ciliegi), in seguito messa all’asta per riuscire a pagare l’ipoteca. La storia ruota intorno alle varie possibilità per conservare la tenuta, ma la famiglia non si adopera mai in questo senso: tutti i personaggi sono privi di dignità personale e di un disegno di vita che possa riscattare la loro triste attualità.

E così, alla fine, la famiglia è costretta a lasciare la proprietà acquistata da un servo arricchito, che deturperà la bellezza naturale del giardino realizzando un luogo di villeggiatura.

La nostalgia, il ridicolo, l’ingenuità infantile e il gioco sono elementi ricorrenti nello spettacolo, ma confluenti verso il decadimento non solo della famiglia, ma dell’intera classe sociale, ossia verso la l’oscurità.

 

Lunedì 11 Aprile 2016

Ore: 9.00

La Crisi Greca

Scuola: Liceo Classico e Scientifico “Peano-Pellico”

Città: Cuneo (CN)

Categoria: prosa

 Trama: un gruppo di profughi sbarca sulle coste della Grecia nella viva speranza di essere giunti in Italia. Ma il pastore che incontrano li disillude: sono a Lesbo, in Grecia, “il fanalino di coda”, “la zavorra asfittica del Mediterraneo”. Il regista dello spettacolo però entra in scena agitato: un testo così ironico e umoristico non è adatto al pubblico. Altre audizioni occorrono….

E così si succedono un paziente in crisi di identità e un dottore immersi in una seduta psicanalistica in Germania; Achille che scoprendo che la guerra contro Troia è sospesa perché ora la Grecia è minacciata da Europa e da Krisis vuole andare a combattere contro il nuovo nemico. Nulla però soddisfa il regista che deluso ed abbattuto non può fare altro che rinunciare alla messinscena!

Consigliato per: scuole medie superiori perché rimanda alla situazione politica e sociale europea attuale e alla mitologia classica.

Ore: 10.45

Sogno Di Una Notte Di Mezza Sbornia

Scuola: IIS “Bernalda-Ferrandina

Città: Bernalda (MT)

Categoria: Prosa

Trama: commedia teatrale del 1936 tra le più esilaranti che la compagnia Umoristica di E. De Filippo abbia mai messo in scena. Al centro di essa c’è il popolare gioco del lotto, dove però la scommessa si pone fra la vita e la morte e i rapporti sono fra il mondo dei vivi e quello dei morti. In modo ironico, intelligente, pungente ci propone un’occasione di riflessione sul nostro modo di stare al mondo.

Consigliato per: scuole elementari, medie inferiori e superiori perché il linguaggio semplice e la comicità della rappresentazione lo rende fruibile agli alunni di qualsiasi fascia di età.

 

Martedì 12 Aprile 2016

Ore: 9.00

SALOMÈ: La Follia Della Luna o Dell’Incapacità Di Amare

Scuola: IISS“R.Canudo”

Città: Gioia del Colle (BA)

Categoria: teatrodanza

Trama: “è colpa della luna; quando più si avvicina alla terra, rende gli uomini folli”.

Salomè è un viaggio alla scoperta degli inquietanti aspettidell’identità umana. È un viaggio nell’incapacità di vivere a pieno l’Amore, quell’Amore in grado di rendere folli, come la luna shakespeariana.

La storia è quella della principessa Salomè che, costretta a danzare per il tetrarca (marito di sua madre), chiede come ricompensa per la sua esibizione la testa di Giovanni Battista. La luna splende particolarmente luminosa e ci accompagna, nell’evolversi dell’azione scenica, illuminando e influenzando la scena, ed è una luna che cambia sembianze a seconda di chi la guarda: ora è “una donna che si leva su dalla tomba” (Paggio), oppure “assomiglia a una monetina” (Salomè) o ha una faccia “di una demente” (Erode); soltanto Erodiade può affermare che “la luna assomiglia solo alla luna”, ma d’altra parte ella è ben consapevole dei rischi di pazzia associati alla contemplazione dei suoi raggi, perciò li rifugge.

La luna è spettatrice del dramma di amori non corrisposti: l’amore del giovane siriaco per la principessa Salomè, l’amore si Salomè per il profeta, o quello del tetrarca Erode nei confronti della giovane principessa… e altri ben nascosti agli occhi di tutti. Ma la vera posta in gioco è il potere, il potere di una donna, Erodiade, che è in grado di servirsi della figlia per costringere il tetrarca, suo malgrado, a giustiziare uno scomodo antagonista nonché l’implacabile accusatore della lascivia della regina.

L’immaginazione poetica di O. Wilde illumina e guida la nostra sensibilità, spesso troppo fragile, lungo un pericoloso percorso di conoscenza dell’animo umano.

Consigliato per: scuole medie inferiori (solo classi III) e superiori per la delicatezza e la profondità delle tematiche affrontate. Per la sollecitazione a riflettere sull’infinita varietà e sulla straordinaria portata delle emozioni e dei sentimenti nel vivere quotidiano.

 

Ore: 10.45

I Cavalieri Erranti

IIS “Copernico-Luxemburg”

Città: Torino

Categoria: Teatrodanza

Trama: “In un borgo della Mancha, il cui nome non mi viene a mente, non molto tempo fa viveva un cavaliere di quelli con lancia nella rastrelliera, un vecchio scudo, un ronzino magro e un levriero corridore…”

Inizia così la nostra avventura, con un eroe un po’ sgangherato e vagabondo che parte al mondo per combattere battaglie perse. Un eroe illuso che parla al vento, un pazzo per amore, un visionario, un uomo di cuore che si ostina a credere nel sentimento puro. Un sognatore. A tutti i cavalieri erranti come lui è dedicata questa storia interpretata dai poeti del quotidiano, dai “vincibili” dunque, e anche dagli sconfitti che sono pronti a risorgere e a combattere di nuovo. Un omaggio ai grandi slanci, alle idee, ai sogni. Ci lamentiamo per i sogni non realizzati, quando gli unici sogni che dovremmo rimpiangere sono quelli per i quali non abbiamo combattuto.

Consigliato per: scuole elementari perché lo spettacolo è fruibile per la componente avventurosa e al tempo stesso pazza e divertente che il personaggio possiede. Le sue avventure ci parlano del coraggio nell’affrontare le difficoltà.

Scuole medie inferiori per i messaggi che trasmette: non arrendersi di fronte agli ostacoli che si incontrano nella vita, rialzarsi dopo una sconfitta, saper sognare…anche un futuro migliore e lottare per ottenerlo.

Scuole medie superiori perché hanno gli strumenti per essere “I CAVALIERI ERRANTI”, per inseguire i propri sogni e realizzarli, per non lasciarsi abbattere, scoraggiare dalla sconfitte, combattere per i propri ideali. In questo spettacolo si possono sentire i compagni di viaggio del nostro “eroe”.

Mercoledì 13 Aprile 2016

Ore: 9.00

CapiAmiamoci

Scuola: Liceo Classico e Linguistico Statale“F. Petrarca”

Città: Trieste

Categoria: Prosa

Trama: il protagonista di questa commedia, un riadattamento di “Ditegli sempre di si” del grande Eduardo de Filippo, è di rientro dal manicomio. Credendolo guarito, l’amorevole sorella decide di tenere la cosa segreta per evitargli gli sguardi imbarazzati e i sorrisi di circostanza che gli avrebbero ricordato quotidianamente la sua malattia. Tuttavia Michele, il protagonista, non è guarito del tutto, e le persistenti stranezze dei personaggi che incontra in aggiunta alle reminiscenze della sua esperienza traumatica lo trascinano in un vortice di equivoci senza fine.

Consigliato per: scuole elementari, medie inferiori e superiori perché attraverso un linguaggio e scene semplici della quotidianità portate sino al paradosso produce effetti comici che lasciano però spazio alla riflessione. Esalta l’equivoco, elemento ontologico del teatro sin dalle commedie plautine, come forma di drammatizzazione del quotidiano, ponendo in una diversa luce riflessiva la trama delle relazioni del reale, e come forma di comunicazione in una società in cui i comportamenti “normali” a volte lo sono solo convenzionalmente.

 

Ore: 10.45

Un Sogno, Una Lacrima, Una Realtà

Scuola: Liceo Ginnasio Statale“Tito Livio”

Città: Padova

Categoria: Prosa

Trama: la storia della Grande Guerra si snoda in percorsi di quadri scenici, dove Voci narrano gli eventi e Uomini-Donne appaiono nel loro ruolo di protagonisti. Grazie ai racconti, alle testimonianze, alle immagini degli anni della Guerra i personaggi mostrano i drammatici momenti al fronte, la vita in città, partendo dal giorno in cui al Liceo Tito Livio arriva la notizia dell’ingresso in Guerra: giovani professori e studenti appena diciottenni partono animati da spirito patriottico.

Non sarà la nostra una celebrazione delle vittorie nazionali, ma il ricordo dei drammi familiari, del coraggio dei soldati, della forza delle donne che hanno guardato avanti, per tornare a vivere le gioie del tempo di pace. In questi anni in cui le stragi e il terrorismo minano il vivere quotidiano il Laboratorio ha scelto di dare voce all’umanità di giovani in veste di soldati inesperti destinati a morire o di crocerossine, madri e mogli che si inventano lavori tipicamente maschili o espedienti per sfamare i figli orfani.

L’Europa affronterà un nuovo dramma bellico pochi anni dopo in nome di ideali imperialistici: ma il nostro auspicio è che il tempo della Pace non ci abbandoni mai.

Consigliato per: scuole medie superiori perché lo studio storico e l’età dei ragazzi permettono una comprensione e una partecipazione emotiva adeguata.

Ore: 20.30

Pane e Coraggio

Scuola: IPS “M.Carrara”

Città: Guastalla (RE)

Categoria: prosa

Trama: Migrare significa vivere una condizione di “sospensione”, di attesa senza mai sapere dove e quando sia il punto di arrivo. Migrare significa continuare a correre per spostarsi da un posto all’altro. Migrare è l’azione che ci porta a cercare “l’altrove”. Siamo convinti che tutte le persone siano migranti nella loro vita e che tutti, proprio per questa condizione di migrante, siano “diversi”. Cerchiamo l’altrove lontano col passo pensate stancato dalla sete ed arriviamo a comprendere che, forse, non è necessario percorrere così tanta distanza per trovare il nostro spazio ideale, il nostro altrove.

 

Giovedì 14 Aprile 2016

Ore: 9.00

Io…E Gli Altri

Scuola: IIS “E.Majorana

Città: Avola (SR)

Categoria: Prosa

Trama: A sipario chiuso una voce fuori campo presenta Eros, Narciso, Fato e Morte, gli istinti che determinano le emozioni e che guideranno l’Io alla ricerca del senso della vita. Da un’idea di E. Scalfari, nel suo saggio L’amore, la sfida il destino, la vita è una partita a carte, di cui la maggior parte degli uomini è consapevole e si lascia vivere senza avere coscienza degli istinti, delle pulsioni, delle passioni e dei sentimenti, che lo travolgono comunque. Tre dei personaggi, Eros, Narciso e Morte, si presentano, entrando dal fondo della sala o seduti fra gli spettatori, che identificheranno come “inconsapevoli”. Sono loro a dare l’ordine di aprire il sipario sulla scena della vita. In un angolo illuminato un tavolo con delle sedie e il quarto giocatore, il Fato. Tutti interagiscono con il pubblico in sala e scelgono un ragazzo o una ragazza (che naturalmente sarà un attore o un’attrice) invitandolo a salire sul palco per intraprendere con loro un viaggio attraverso le emozioni. Eros guida il gioco, distribuisce le carte, i Tarocchi, strumento di conoscenza dell’essere umano, secondo l’interpretazione di A. Jodorowski. Entrano in scena il Mago, il Matto, l’Imperatrice, l’Innamorato e l’Aarcano senza nome, che rappresentano le molteplici componenti dell’Io. L’Io inizialmente è confuso, disorientato, e attraverso i suoi ricordi evocherà il suo primo tragicomico incontro con la Morte, come G. Guareschi illustra nel suo racconto, Gli Eredi, e racconterà degli amori, da lui non vissuti pienamente per paura. Affronterà poi il narcisismo esasperato del Ragguardevole Razzo di Oscar Wilde, la serena consapevolezza dell’’immutabilità destino nella Circe dei Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese, e l’inconsapevolezza del soldato di Samarcanda, di Roberto Vecchioni, il quale ci commuove e ci fa riflettere con la sua fuga disperata e vana dalla morte che lo conduce irrimediabilmente nelle sue braccia. Alla fine l’Io arriverà alla consapevolezza? Saprà vivere e godere delle emozioni che la vita gli riserva? Il cammino intrapreso lo condurrà al senso della vita? Il finale è aperto, in quanto saranno i ragazzi a “costruirlo”, in relazione alle emozioni che susciteranno in loro i testi che interpreteranno.

Lo spettacolo, grazie all’alternarsi di momenti seri e divertenti e di personaggi comici e inquietanti, diverte, commuove, fa riflettere, suscita il sorriso, il riso, la tristezza….in una parola “emoziona”.

Ore: 10.45

Pane e Coraggio

Scuola: IPS “M.Carrara”

Città: Guastalla (RE)

Categoria: prosa

 

 

Sabato 16 Aprile 2016 

TEATRO FRANCO TAGLIAVINI NOVELLARA

Ore: 10.00

Ore: 20.30

   “Secrets Project”

Di L.Alberti, I.Vignolini

CoProduzione internazionale

Direzione artistica Daniele Franci

Docente referenti: Laura Alberti, Ilaria Vignolini,

Marten van der Weele, Nona Versteegh

Con gli allievi degli Istituti

D’Arzo – Montecchio (RE) – Italia,

Etoile International – Utrecht. Olanda

Etoile Centro Teatrale Europeo

“Quali sono i tuoi segreti? Quali parti di te tieni nascoste? Le altre persone sanno quello che provi?

Quanto conosci delle persone vicine a te? Sai chi sono veramente? Se davvero ti conoscessimo cosa sapremmo di te?”

Maia è una ragazza di 17 anni come tante altre, ma nasconde un segreto che a poco a poco la rinchiude in un labirinto fatto di solitudine e paure. Qualcosa dentro di lei si è rotto e nessuno sembra capire realmente cosa le stia succedendo.

La storia di Maia è contornata dalle voci dei compagni di scuola che, tra supposizioni e malignità, vanno alla ricerca della verità. Solo quando il segreto è svelato, comprendono quanto siano pesanti le parole e la sofferenza che con esse hanno inflitto a Maia, senza neppure rendersene conto.

La verità cambia tutte le prospettive e il significato delle parole dette: conosciamo veramente la ragazza seduta nel banco accanto al nostro?

Secrets Project è una riflessione su quanto sia difficile, durante l’adolescenza, sentirsi realmente capiti ed accettati da chi fa parte della propria quotidianità e sull’importanza di non fermarsi alle apparenze perché spesso le cose sono più complesse di quanto appaiano in superficie.

Secrets Project è il risultato della collaborazione internazionale fra l’Istituto Superiore Silvio D’Arzo di Montecchio Emilia e il Creative College di Utrecht (Olanda), iniziata ad Ottobre in occasione di uno stage formativo in Olanda e che chiuderà il Festival Internazionale Teatro Lab.

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